giovedì 18 febbraio 2010

ALBERTO SCHIAVON:L'AMARO IN BOCCA DELLE OLIMPIADI A VANCOUVER

L’avevamo lasciato così carico di energie dopo la splendida medaglia di bronzo agli X Games: “Che dire, ho vinto una medaglia di bronzo agli X Games 2010!! Non ho parole, sono troppo contento.” Con la voce ancora piena di emozione Alberto continuava dicendo: “ Un salutone a tutti e…forza Italia!!! E un ringraziamento speciale lo voglio fare a mio fratello, ai miei genitori e a tutti quelli che mi hanno aiutato e sostenuto anche nei momenti più difficili, grazie a tutti di cuore!” ed infine lasciavamo che Alberto si godesse questi incredibili momenti in attesa di fare il tifo per lui all’appuntamento più importante ed emozionante della sua carriera: le Olimpiadi di Vancouver.

L’attesa è finita e il 15 febbraio Alberto ha passato le qualificazioni con il decimo miglior tempo accedendo così, insieme a tutti gli altri italiani in gara, agli ottavi di finale. Durante la prima batteria degli ottavi, Alberto entra in contatto diverse volte con l’atleta russo BOLDYKOV Andrey. Alberto cade, si rialza e dopo una rimonta pazzesca riesce a chiudere in seconda posizione proprio dietro al russo. La felicità e la soddisfazione sono enormi, il suo nome compare già sui tabelloni dei quarti e mentalmente è già proiettato alla gara successiva ma, dopo diversi minuti l’amara sorpresa: la giuria lo squalifica per una “trattenuta”.

Alberto ha voluto spiegare l’accaduto con parole sue:

“Eccomi qui. Olimpiadi per me finite. Purtroppo non ho avuto modo di aggiornare i blog su internet subito e lo faccio un po' in ritardo, anche perché la delusione e l’amarezza sono enormi, uscire così…senza senso.

Voglio cercare di spiegare quello che è successo per dare un po’ di chiarezza: nella prima batteria delle finali, alla curva 3 sono entrato più volte in contatto con l'atleta russo BOLDYKOV Andrey, eravamo in seconda e terza posizione, ci siamo toccati e le nostre mani si sono più volte incrociate. Ovviamente essendo schiena contro schiena in un spazio minimo, era inevitabile. All'uscita della curva le nostre tavole si sono toccate e io sono caduto. Nel frattempo Xavier Delerue, che stava conducendo la gara, è caduto da solo e ha saltato una porta. Io mi sono rialzato, ho ripreso la gara, ho sorpassato Micael Novotny della Repubblica Ceca e sono arrivato secondo dietro all’atleta russo.

Tutti "contenti", nessun problema, nessuna protesta, sui tabelloni compaiono i nomi di chi ha passato il turno, ovvero lui primo ed io secondo. Poi, dopo diversi minuti, è arrivata, come una doccia gelata, la comunicazione della giuria che mi squalifica per “trattenuta evidente sul pettorale del russo”, senza però che nessuno glielo abbia fatto notare o ci siano state proteste o altro, così d'ufficio. Per me FINE DEI GIOCHI!! INCREDIBILE!

Analizzando bene con calma le immagini a velocità normale non si vede nulla, se si rallenta, fotogramma per fotogramma, si vede la mia mano destra addosso a lui e la sua mano sinistra sulla mia anca, probabilmente poi staccandoci, la mia mano tocca e alza il suo pettorale, ma ben lontano dalla mia volontà di trattenerlo o spingerlo. Questo non è solo il mio parere, ma è condiviso dagli allenatori e soprattutto da molti riders che hanno visto e rivisto il video insieme a me. Di questi contatti ce ne sono a bizzeffe in ogni batteria ed in ogni gara, poi arrivando io secondo e l’atleta russo primo, non c'era nessun motivo di contestazione. Inoltre non sembra che la mia azione, qualora ci fosse stata, abbia causato un suo rallentamento, o un cambio di direzione o altro, anzi lui passa e io cado. Il nostro è uno sport di contatto!

Ognuno ovviamente è libero di dare la propria interpretazione, forse il giudizio della giuria è stato eccessivo, ma trattandosi degli ottavi di finale ed essendo noi due arrivati primo e secondo mentre gli altri sono caduti, è davvero fuori luogo… non riesco a trovare un senso.

So solo che per una decisione, mai presa peraltro in dieci anni di snowboardcross, mi è stata tolta la possibilità di provare a vincere una medaglia!!! Lavoro, sacrifici e fatiche di tanti anni sfumati così, per una decisione senza precedenti e credetemi se vi dico che brucia ed è veramente difficile da accettare.”

giovedì 11 febbraio 2010

MICHAEL SCHUMACHER con due nuovi sponsor personali

Il sette volte campione del mondo di F1 Michael Schumacher e attuale pilota del Team Mercedes sigla una doppia sponsorizzazione personale per la stagione 2010 con i marchi Jet Set e NavyBoot, appartenenti al gruppo tedesco Gaydoul Group per un valore di 2 milioni di dollari - anno.
I due marchi , Jet Set e Navyboot, sono etichette del segmento fashion e il legame con Schumacher è stato fatto con l’obiettivo di aumentare la notorietà dei brand e valorizzare la qualità con cui sono prodotti attraverso un pilota e testimonial come Michael che ha il senso dello stile e una modestia vincente, questo quanto rilasciato dal proprietario del gruppo Gaydoul.
I due brand da quest'anno avranno indubbiamente una visibilità elevata grazie all'appeal del pilota capace di attirare su di sè fotografi e tv di ogni paese, fattore che sicuramente ripagherà in toto l'investimento fatto dallo sponsor.

venerdì 5 febbraio 2010

ITALIA70 l’imbarcazione italiana nella Volvo Ocean Race

Da poco è stato comunicato dall'A.D. di ITALIA70 che il 70% circa di budget necessario (20 mln eruo) è stato raccolto, e che i Main Partners saranno aziende italiane, in rappresentanza del settore pasta, automobile, bancario, telecomunicazione e caffè.
Difficile non ipotizzare qualche nome, più difficile è cosa alcuni operatori del settore delle sponsorizzazioni si sono chiesti, ovvero: il progetto è indubbiamente affascinante, la comunicazione offerta ai partner è di primordine, la barca sarà stupenda, la crew è di qualità indiscussa, il messaggio che l’Italia ritorna al top del top nelle regate è entusiasmante, ma non è l'unico progetto......quanta abilità è stata usata per raccogliere il 70% di 20 mln di euro in poco più di 6 mesi?

Qualcuno potrà rispondere che se a chiamare le aziende è il vice presidente di ITALIA 70 John Elkann, allora tutti magicamente trovano le risorse, ed in effetti i soldi li stanno trovando eccome...dato che contano di arrivare alla copertura al 100% del budget entro Aprile.
In un momento di profonda crisi, dove le aziende rispondono chiudendo la porta in faccia a tutti coloro che hanno progetti e programmi sportivi di alto livello e con visibilità internazionale, e a quelli che ogni giorno si sentono rispondere "spiacenti ma non abbiamo budget", bisogna ricordarsi che in Italia, la nostra cara Italia, una gran parte di aziende considera le sponsorizzazioni una cosa molto particolare, uno strumento spilla soldi senza dare nulla in cambio, uno strumento che non produce benefici ne visibilità.

Al contrario, quanto sta avvenendo per questo progetto di ITALIA70, i grossi sponsor viaggiano a braccetto con i grandi nomi, perchè l'Italia è conosciuta nel mondo per tante cose belle, ma di sicuro non per essere famosa in una prassi riconosciuta all'estero: la meritocrazia.
Come reagisce il nostro mercato? Cosa vorranno le aziende per sponsorizzare e come interpretano il marketing? Di sicuro molte aziende fanno miracoli ma non per tutti e non sposando situazioni sportive coerenti con la loro politica o filofosia aziendale.

In attesa di vedere la nostra gloriosa ITALIA 70, davanti a tutte le altre imbarcazioni, non ci resta altro che fare un grande in bocca al lupo a tutti coloro che cercano sponsor in Italia (anche per progetti più originali!!!) e fare i sinceri complimenti per la bella struttura realizzata per questo importante progetto sportivo italiano.